Stilista, modellista, propotipista: il mercato della moda è alla costante ricerca di professionisti che sappiano tradurre una tendenza dello stile in cartamodello e infine in un prodotto d'alta sartoria. Nel produrre un concept, scegliere il tipo di tessuto e tratteggiare i possibili accessori, lo stilista, o fashion designer, lavora a stretto contatto con l'ufficio prodotto che ha il compito di tradurre le sue idee creative negli abiti delle collezioni vere e proprie. Come giovane stilista indipendente che, prima di aprire il suo showroom a Milan, ha collaborato, con grandi firme della moda. "Mi ha aiutato la lunga gavetta, durante la quale ho imparato non solo a tagliare un abito e svilupparlo nelle varie taglie, il tipico mestiere di modellista, ma ho avuto anche la fortuna di affiancare alle macchine gli operari di un'azienda che produce jersey, il tessuto su cui poi mi sono specializzata." Frequentato l'istituto artistico dell'abbigliamento Marangoni, ancora oggi uno dei più quotati del settore. A 22 anni, durante il primo anno di scuola, comincia a frequentare stage di tutto rispetto: da Costume National a Versace, la Erreuno (le cui collezioni al tempo erano disegnate da Armani e Ferrè) alla Dupont dove si dedica alla ricerca sui filati. "Mi sono messa in proprio a 30 anni, inizialmente accettando alcune consulenze, che tradotto significa che ti affidano la gestione della loro collezione, dalla scelta del materiale, al tessuto finito. Con la Tesj, e anche come insegnante alla Moda e Design Accademia del Lusso. Nel mentre ho cominciato a disegnare la mia linea" C'è ancora spazio per entrare in questo mondo senza grandi risorse? "Con dedizione, passione lavoro lo spazio c'è se indovini la nicchia giusta".